“Il Capoluogo”

Senza fiato lascia il dipinto di Antonietta Meneghini “Il Gioco”, dove da uno sfondo cupo dove a sopravvivere sono solo cumuli di macerie, si fa avanti un bimbo, unica speranza di vita, con la sua palla rossa.

Critico: SERENA CIAMPA 
“Il Capoluogo” L’Aquila, giugno 2010

altre critiche

Critica: FEDERCRITICI 

Attenta osservatrice della realtà sociale, l’artista coglie aspetti dei comportamenti umani su cui generalmente l’abitudine dello sguardo non si sofferma.

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Catalogo SINESTESIE L’Aquila

“IL GIOCO”: edifici fatiscenti, scheletri architettonici di una città colpita da un evento drammatico e irrimediabile, si stagliano verticalmente ai due lati del quadro, creando una fuga prospettica che mostra a distanza solo macerie e un incolmabile vuoto, accentuato dall’uso di colori puri come il bianco e il nero.

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Critica: MARTA BREUNING

Non è facile rappresentare i moti dell’anima. Leonardo lo ha fatto con sapienza dipingendo nelle pose e nei volti delle sue dame un vero e proprio vocabolario di espressioni in cui si possono leggere stadi diversi di consapevolezza di sé, di comprensione della realtà, di conoscenza delle verità nascoste.

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“Il Capoluogo”

Senza fiato lascia il dipinto di Antonietta Meneghini “Il Gioco”, dove da uno sfondo cupo dove a sopravvivere sono solo cumuli di macerie, si fa avanti un bimbo, unica speranza di vita, con la sua palla rossa.

Critico: SERENA CIAMPA 
“Il Capoluogo” L’Aquila, giugno 2010

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Critica: FEDERCRITICI 

Attenta osservatrice della realtà sociale, l’artista coglie aspetti dei comportamenti umani su cui generalmente l’abitudine dello sguardo non si sofferma.

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“IL GIOCO”: edifici fatiscenti, scheletri architettonici di una città colpita da un evento drammatico e irrimediabile, si stagliano verticalmente ai due lati del quadro, creando una fuga prospettica che mostra a distanza solo macerie e un incolmabile vuoto, accentuato dall’uso di colori puri come il bianco e il nero.

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Critica: MARTA BREUNING

Non è facile rappresentare i moti dell’anima. Leonardo lo ha fatto con sapienza dipingendo nelle pose e nei volti delle sue dame un vero e proprio vocabolario di espressioni in cui si possono leggere stadi diversi di consapevolezza di sé, di comprensione della realtà, di conoscenza delle verità nascoste.

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