“I pensieri delle donne”

Con le ultime opere, Antonietta Meneghini conferma la capacità di trasmettere nei volti il messaggio della bellezza unito ad un alone di mistero. Le appartiene la dimensione del mostrare e del celare attraverso una pittura, che esalta nei dipinti i legami con una soggettività affine ai canoni della bellezza femminile, senza dimenticare, talvolta, quella maschile. Nelle opere Meneghini affida l’emozione al suggerire l’apparire del vero volto, attraverso lievi sovrapposizioni di fogli, di maschere, di schegge di vetro, della presenza del doppio viso. E’ la presa e il distacco fra due momenti temporali, che conducono alla verità esistenziale dell’immagine attraverso l’attimo dello scoprire e del rivelarsi. Più inquietante appare, per essere strettamente collegata all’immaginario comune, il modello femminile racchiuso nella storia ancestrale della strega; motivo per Meneghini di rappresentare il dolore del vissuto in un viso dall’autentica bellezza. Appare costante la ricerca nei dipinti, attraverso scaglie di luce, trasparenze cromatiche, dialoghi repentini fra il nero e il bianco di svelare nell’interpretazione dei ritratti, l’inafferrabile valore per la donna, della sua identità femminile Vicenza, marzo 2014 Con le ultime opere, Antonietta Meneghini conferma la capacità di trasmettere nei volti il messaggio della bellezza unito ad un alone di mistero. Le appartiene la dimensione del mostrare e del celare attraverso una pittura, che esalta nei dipinti i legami con una soggettività affine ai canoni della bellezza femminile, senza dimenticare, talvolta, quella maschile. Nelle opere Meneghini affida l’emozione al suggerire l’apparire del vero volto, attraverso lievi sovrapposizioni di fogli, di maschere, di schegge di vetro, della presenza del doppio viso.

É la presa e il distacco fra due momenti temporali, che conducono alla verità esistenziale dell’immagine attraverso l’attimo dello scoprire e del rivelarsi. Più inquietante appare, per essere strettamente collegata all’immaginario comune, il modello femminile racchiuso nella storia ancestrale della strega; motivo per Meneghini di rappresentare il dolore del vissuto in un viso dall’autentica bellezza. Appare costante la ricerca nei dipinti, attraverso scaglie di luce, trasparenze cromatiche, dialoghi repentini fra il nero e il bianco di svelare nell’interpretazione dei ritratti, l’inafferrabile valore per la donna, della sua identità femminile.

Critico: MARIA LUCIA FERRAGUTI
Vicenza, Marzo 2014

altre critiche

Critica: FEDERCRITICI 

Attenta osservatrice della realtà sociale, l’artista coglie aspetti dei comportamenti umani su cui generalmente l’abitudine dello sguardo non si sofferma.

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Catalogo SINESTESIE L’Aquila

“IL GIOCO”: edifici fatiscenti, scheletri architettonici di una città colpita da un evento drammatico e irrimediabile, si stagliano verticalmente ai due lati del quadro, creando una fuga prospettica che mostra a distanza solo macerie e un incolmabile vuoto, accentuato dall’uso di colori puri come il bianco e il nero.

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“I pensieri delle donne”

Con le ultime opere, Antonietta Meneghini conferma la capacità di trasmettere nei volti il messaggio della bellezza unito ad un alone di mistero. Le appartiene la dimensione del mostrare e del celare attraverso una pittura, che esalta nei dipinti i legami con una soggettività affine ai canoni della bellezza femminile, senza dimenticare, talvolta, quella maschile. Nelle opere Meneghini affida l’emozione al suggerire l’apparire del vero volto, attraverso lievi sovrapposizioni di fogli, di maschere, di schegge di vetro, della presenza del doppio viso. E’ la presa e il distacco fra due momenti temporali, che conducono alla verità esistenziale dell’immagine attraverso l’attimo dello scoprire e del rivelarsi. Più inquietante appare, per essere strettamente collegata all’immaginario comune, il modello femminile racchiuso nella storia ancestrale della strega; motivo per Meneghini di rappresentare il dolore del vissuto in un viso dall’autentica bellezza. Appare costante la ricerca nei dipinti, attraverso scaglie di luce, trasparenze cromatiche, dialoghi repentini fra il nero e il bianco di svelare nell’interpretazione dei ritratti, l’inafferrabile valore per la donna, della sua identità femminile Vicenza, marzo 2014 Con le ultime opere, Antonietta Meneghini conferma la capacità di trasmettere nei volti il messaggio della bellezza unito ad un alone di mistero. Le appartiene la dimensione del mostrare e del celare attraverso una pittura, che esalta nei dipinti i legami con una soggettività affine ai canoni della bellezza femminile, senza dimenticare, talvolta, quella maschile. Nelle opere Meneghini affida l’emozione al suggerire l’apparire del vero volto, attraverso lievi sovrapposizioni di fogli, di maschere, di schegge di vetro, della presenza del doppio viso.

É la presa e il distacco fra due momenti temporali, che conducono alla verità esistenziale dell’immagine attraverso l’attimo dello scoprire e del rivelarsi. Più inquietante appare, per essere strettamente collegata all’immaginario comune, il modello femminile racchiuso nella storia ancestrale della strega; motivo per Meneghini di rappresentare il dolore del vissuto in un viso dall’autentica bellezza. Appare costante la ricerca nei dipinti, attraverso scaglie di luce, trasparenze cromatiche, dialoghi repentini fra il nero e il bianco di svelare nell’interpretazione dei ritratti, l’inafferrabile valore per la donna, della sua identità femminile.

Critico: MARIA LUCIA FERRAGUTI
Vicenza, Marzo 2014

altre critiche

Critica: FEDERCRITICI 

Attenta osservatrice della realtà sociale, l’artista coglie aspetti dei comportamenti umani su cui generalmente l’abitudine dello sguardo non si sofferma.

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Catalogo SINESTESIE L’Aquila

“IL GIOCO”: edifici fatiscenti, scheletri architettonici di una città colpita da un evento drammatico e irrimediabile, si stagliano verticalmente ai due lati del quadro, creando una fuga prospettica che mostra a distanza solo macerie e un incolmabile vuoto, accentuato dall’uso di colori puri come il bianco e il nero.

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